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Monday, 18 October 2010

HALUCINATION ÉTRANGÈRE

Ci sono passerelle in cui tutto, o quasi, è ancora concesso, ed in cui le leggi di mercato, il bon ton della ripetizione stilistica e le noiose previsioni di vendita non vengono invitate.
Bisogna essere preparati alla visione della Primavera/Estate 2011 francese.
Si assiste ad Arte, signori, mica ad un semplice plotone di Grandi Firme.
Nel solito contendersi la definizione di culla griffata per eccellenza, Parigi quest'anno si presenta così: spudorata, energica, creativa e sfacciatamente visionaria.
Non c'è storia per Milano, la Moda da sognare è purtroppo ancora "made in France".
Le Roi Coquette se ne dispiace, ma si guarda bene dal sottrarsi alla celebrazione della sodomia orgiastica delle leggi commerciali, mandata in passerella dai migliori del momento.
Tra i migliori, uno è da adorare.
Inglese, formatosi alla Central Saint Martins, Gareth Pugh ha visioni spigolose ed eccentriche che vengono da altre galassie, per sussurrarci che c'è bisogno di cambiamento nella definizione dell'eleganza.










Una P/E 2011 gelida, aliena ed asettica, ma in grado di fornire codici interpretativi travolgenti.
Maestria nelle forme e continua ricerca nell'utilizzo di materiali insoliti, l'estetica di Pugh viaggia alla velocità della luce nella definizione di figure androidi serafiche, ma al tempo stesso sconvolgenti.
Una femminilità contaminata da un'estetica fantascientifica che sgomenta per la sua inviolabilità e tormenta per la sua lontananza dal desiderio.
Il viaggio non è una meta da esplorare, ma uno stato d'essere da cui partire.
Nessuna certezza, nessun programma.
Chiudere gli occhi e decidere di godersi l'allucinante visione della vita.

There are catwalks in which everything, or almost everything, is still allowed, and in which the laws of the market, the bon ton of the stylistic repetition and the boring sales predictions are not invited.
Be prepared to view the Spring/Summer 2011 in France.
You see Art, ladies and gentlemen, not a mere platoon of Big Names.
In the usual competition for the definition of the branded cradle for excellence, Paris this year looks like this: brazen, energetic, creative and shamelessly visionary.
No way for Milan, the dreamy Fashion is still unfortunately "made in France".
Le Roi Coquette regrets it but he doesn't walk away from the celebration of the orgiastic sodomy of the commercial laws, presented on the catwalk from the best designers of this time.
In the best designers, one must be adored.
English, graduated at Central Saint Martins, Gareth Pugh has angular and eccentric visions that come ftom other galaxies, to suggest us that there is need of change in the definition of elegance.
A P/E 2011 cold, alien and tank, but able to provide overwhelming interpretative codes.
Mastery of form and continuous research in the use of unusual materials, the aesthetics of Pugh travels at the speed of light in the definition of androids seraphic figures, but at the same time shocking.
A femininity contamined by an aesthetic that comes from the space age, able to dismay for its inviolability and to torment for its distance from desire.
The trip is not a destination to explore, but a state of being to start from.
No certainly, no program.
Closing the eyes and deciding to enjoy the hallucinatory view of life.

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