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Sunday, 28 November 2010

LE FOU SAIN D' ESPRIT

Eccitante, disarmante, travolgente.
Jean Paul Gaultier.
Le trasgressioni di molti, oggi, semplice frutto dell’adulterio di pochi, ieri.
Gaultier ha aperto le danze: fantasia, sconvolgimento, ironia e pathos per una Moda che per vestire ha bisogno di stimolare senza ingannare.
Le Roi Coquette lo adora e lo difende sempre.
Anche quando in molti sembrano dimenticare che l’origine della follia cronica di spilli e cuciture ha avuto un inizio ben precedente all’avvento dell’estetica urlante di Galliano.
Universi incendiati di passione e sentimento, tutti discepoli di una mano che non dimentica che la provocazione reale è sorridere dell’apparente censura dell’incorruttibile.
In piedi, signore: è tempo di riconoscimenti.
Traboccanti e scatenate per un folle sano che ha fondato un Impero regalando iconici e superlativi sinonimi alla parola “fraintendimento”.
Chapeau.

Exciting, disarming, overwhelming. 
Jean Paul Gaultier. 
The transgressions of many, today, as a simple fruit of adultery of few, yesterday. 
Gaultier has opened the ball: fantasy, convulsion, irony and pathos for a Fashion that needs to stimulate without deceiving. 
Le Roi Coquette adores him and always defends him. 
Even when many people seem to forget that the origin of chronic insanity of pins and seams had a beginning really before the advent of screaming aesthetics of Galliano. 
Worlds on fire with passion and feeling, all disciples of a hand that does not forget that the real challenge is to smile in front of the apparent censorship of the incorruptible.
Stand up, ladies: it's time for awards. 
Overflowing and wild for a crazy sane who founded an Empire offering iconic and superlative synonyms to the word "misunderstanding". 
Chapeau.





















Sunday, 21 November 2010

LA CHAIR ROUGE

Se la Moda di Vivienne Westwood avesse un odore, sarebbe quello del sesso di una notte psichedelica ed osannante.
Bando all’utopia e largo a definizioni cromatiche che raccontano di esperienza e distruzione, perché alla fine il sole sorge sempre no?
Così pare.
E questo infonde ritmo ai nervi pallidi e silenti, rifugio sicuro di menzogne ed ovvietà tanto cercate dai più numerosi tra i designers.
Lei no.
Lei vuole il Tutto delle cose.
Non c’è spazio per censure o abbellimenti, la realtà cruda delle forme è sexy ed ammaliante.
Ed ha bisogno di essere riconosciuta e personalizzata.
Lei la assorbe e la riscalda, colandola su carni tiepide e gestanti a dare forma a divinità stilose ed egocentriche, figlie bastarde di amplessi crudi e disordinati.
Onesta, libera ed in volo, Vivienne Westwood non racconta.
Vive.

If the Fashion of Vivienne Westwood had a smell, it would be that of the sex made in a psychedelic and cheering night. 
Goodbye utopia and welcome to color definitions that tell about experience and destruction, because the sun always rises in the end, isn't it?
So it seems. 
And that gives rhythm to the pale and silent nerves, safe refuge of lies and obviousness much sought by the most part of designers. 
She doesn't.
She wants everything of the things.
There is no space for complaints or embellishments, the harsh reality of the forms is sexy and charming. 
And it needs to be recognized and personalized. 
She absorbs it and heats it up letting it strain upon mild and pregnant flesh, to give shape to stylish and egocentric divinity, bastard daughters of raw and messy intercourses.
Honest, free and flying, Vivienne Westwood does not tell. 
She lives.


















Wednesday, 17 November 2010

DOUBLE ET FANTASTIQUE

Le Roi Coquette quest’oggi è in vena di celebrazioni nostalgiche.
Se il panorama Moda odierno risulta spesso desolante e desolato, il ricordo di Lei sconforta e, al contempo, rassicura.
Isabella Blow e le sue eccentriche rappresentazioni di stile mancano moltissimo.
Talentuoso mecenate di aspiranti mostri sacri, Isabella la Moda la amava davvero e la viveva profondamente.
Instabile, potente, lungimirante ed insicura, a Lei si deve lo sdoganamento del rendere portabile l’importabile.
La Moda è scomoda per definizione, è un paravento estetico strutturato che ispira glorie vanitose nei discenti ed attira approcci sterili di vorticosi miscredenti.
Isabella la sua unicità l’ha richiesta ed ostentata, ma alla fine, nel profondo, non l’ha retta.
Ed ostinata nell’intento, se n’è andata.
Poche parole, tanta intenzione: la grandezza è uno stato che esiste, inibisce e tormenta.
Equilibrio.

Le Roi Coquette today is in the vein of nostalgic celebrations. 
If today the fashion landscape is often bleak and desolate, the memory of Her, at the same time, discourages and reassures. 
We miss a lot Isabella Blow and her eccentric representations of style. 
Talented patron of aspiring superstars, Isabella really loved and deeply lived Fashion.
Unstable, powerful, far-sighted and insecure, she was responsible of the transformation of the importable in the portable. 
Fashion is uncomfortable by definition, it is a designed aesthetic smokescreen that inspires the vain glories of the learners and attracts the sterile approaches of the whirling unbelievers. 
Isabella has requested and showed off her uniqueness, but in the end, deeply, she didn't carry it. 
And obstinate in the intent, she's gone. 
Few words, a lot of intention: the greatness is a state that exists, inhibits and torments.
Balance.













Sunday, 14 November 2010

LA MALADIE CRONIQUE DU STYLE

Le Roi Coquette ama molto le visioni
“luxury sometimes accessible sometimes not” di Marc Jacobs.
Il lavoro di svecchiamento del brand, che da qualche anno porta avanti per Louis Vuitton,
si è rivelato eccellente.
Certo, qualcuno obietterà che l’heritage del monogramma è sacro,
ma chi se ne frega se l’immagine ne guadagna e le vendite ne risultano decuplicate?
Marc Jacobs è uno, nessuno, centomila.
Ma soprattutto è bravo.
La sua è una creatività flessibile ed adattabile, che riesce egregiamente a saltellare nei codici stilistici di 3 marchi diversi, indirizzati ad altrettante tipologie di donna, con altrettanti bisogni, pudori e poteri d’acquisto.
Quest’oggi l’accento è sulla collezione Autunno-Inverno 2010/2011
di Marc by Marc Jacobs, la cui passerella denota una compiuta maturità di stile.
Bando alle "schizzate cosmo girls", fate largo a giovani creature impegnate, che alla rivoluzione plateale preferiscono la coercizione diplomatica.
Organizzate, schierate e definite, queste giovani donne adulte ci raccontano che l’apparire altro non è che un mero disturbo delirante dell’essere.
Grande benedizione.
Niente panico, signore, sorridete ed accettate: il delirio dello stile è l’unico disturbo cronico a cui valga la pena concedere la sottomissione della vostra autorità.

Le Roi Coquette loves the visions of 
"luxury sometimes accessible sometimes not" by Marc Jacobs. 
The work of rejuvenation of the brand, that he is making  for Louis Vuitton, is excellent.
Of course, someone will object that the heritage of the monogram is sacred, but who cares if the image is better and sales are higher?
Marc Jacobs is one, nobody and one hundred thousand. 
But, most of all, he is talented. 
His creativity is flexible and adaptable and is able to jump very well in the style codes of three different brands, addressed to different types of woman, with different needs, shames and purchasing power. 
Today the emphasis is on the Autumn-Winter 2010/2011 
by Marc by Marc Jacobs, whose runway shows a complete maturity of style. 
Goodbye to "crazy cosmo girls" and welcome to "busy young creatures" that prefer the diplomatic coercion to the dramatic revolution.
Organized, defined and deployed, these young adult women tell us that the appearance is nothing more than a merely delusional disorder of the essence.
Great blessing. 
Don't panic, ladies, smile and accept: the delirium of the style is the only chronic disease that is worth the submission of your authority.